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Uno studio italiano propone un nuovo modello per la diagnosi della celiachia negli adulti

Negli ultimi anni si è osservato un crescente interesse verso approcci diagnostici in grado di ridurre il ricorso alla biopsia negli adulti, riservando questa procedura invasiva ai soli casi in cui risulti realmente indispensabile. In uno studio italiano condotto da Maimaris S. et al. è stata proposta una nuova strategia diagnostica per la celiachia che, basandosi sulle caratteristiche cliniche dei pazienti, permette di distinguere i casi in cui la biopsia duodenale è necessaria da quelli in cui può essere evitata.

La metodologia dello studio

Lo studio osservazionale ha coinvolto oltre 1000 pazienti adulti sottoposti ai test diagnostici standard per la celiachia, tra cui la rilevazione degli anticorpi IgA anti-transglutaminasi tissutale (tTG), anti-endomisio (EmA) e la biopsia duodenale.

I dati raccolti sono stati analizzati in relazione all’età alla diagnosi (sopra o sotto i 45 anni) e alla presenza di sintomi, come perdita di peso, anemia o vomito ricorrente. Una nuova prospettiva diagnostica basato sulle osservazioni degli autori

Dai risultati è emerso che tutti i pazienti con test EmA positivo erano effettivamente affetti da celiachia, confermando una specificità del 100% per questo marcatore anticorpale. Inoltre, nessuno di questi pazienti presentava complicazioni significative al momento della diagnosi. Questi dati suggeriscono la possibilità di evitare la biopsia duodenale nei soggetti a basso rischio nei casi in cui il test EmA risulti positivo.

I risultati hanno inoltre evidenziato una prevalenza di enteropatie non celiache in individui con età superiore o uguale a 45 anni con sintomi severi e EmA negativo, evidenziando l’importanza di biopsie duodenali e gastroscopia superiore (esofagogastroduodenoscopia) in questo gruppo di pazienti.

Di conseguenza, gli autori hanno definito due categorie di pazienti per orientare un nuovo approccio diagnostico (Figura 1):

  • Adulti <45 anni e senza sintomi preoccupanti: si eseguono inizialmente i test sierologici per le IgA; la biopsia duodenale si effettua solo se i risultati non sono dirimenti.
  • Adulti ≥45 anni con sintomi gastrointestinali – biopsia duodenale necessaria per escludere altre patologie.Figura 1. Diagramma di flusso che mette in evidenza l’approccio diagnostico proposto per la celiachia negli adulti. Figura riadattata dall’articolo Maimaris S. et al. 2025.

    Quali sono i prossimi step per validare questa strategia diagnostica?

    Per continuare a sviluppare questo approccio diagnostico, gli autori suggeriscono di condurre studi multicentrici su coorti più eterogenee, per accertare la solidità di questa strategia prima di una sua applicazione nella pratica clinica.