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LA CELIACHIA

La celiachia è un disordine autoimmune cronico e multisistemico scatenato dall’ingestione di glutine in individui con predisposizione genetica e caratterizzato da un’enteropatia dell’intestino tenue [1].

CHE COS’È IL GLUTINE?

Il glutine è un complesso proteico presente in alcuni cereali, quali frumento, segale, orzo, kamut, spelta, triticale. Inoltre, è la componente responsabile dell'effetto tossico nel celiaco.

La stima della prevalenza di celiachia riguarda oltre l'1% della popolazione italiana e mondiale. In Italia si parla di oltre 600.000 persone di cui solo un terzo ha ricevuto una diagnosi. I dati italiani vengono pubblicati ogni anno nella Relazione al Parlamento, di cui l’ultima è stata pubblicata ad aprile 2023 [2]. La malattia si può presentare in forma sintomatica o asintomatica. l sintomi “classici” più noti della celiachia, come la diarrea e la perdita di peso, sono direttamente correlati al tratto gastrointestinale.

COME SI DIAGNOSTICA LA CELIACHIA?

La diagnosi di celiachia si basa su test sierologici specifici, come il dosaggio degli anticorpi anti-transglutaminasi (IgA-TG2) ed anti-gliadina deamidata (IgG-DGP) anti-endomisio (IgA-EmA) - e confermata, istologicamente, da un’enteropatia costituita da atrofia dei villi, iperplasia delle cripte e aumento dei linfociti intraepiteliali osservati nelle biopsie duodenali [1, 3]. Nei bambini, data la stretta correlazione tra la sierologia e l’atrofia dei villi, la Società Europea di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (ESPGHAN) ha approvato l’opzione di omettere la biopsia dell’intestino tenue se presentano una concentrazione di IgA-TG2 superiore a dieci volte il limite superiore normale e una positività per IgA-EmA in un secondo campione di sangue [3]. Gli effetti della celiachia sull’organismo sono molteplici e includono malassorbimento di nutrienti, perdita di peso, anemia, osteoporosi, neuropatie periferiche e disfunzioni endocrine [4]. La malattia può essere trattata attraverso una rigorosa dieta priva di glutine, che comporta l’esclusione di tutti i prodotti contenenti grano, segale e orzo.

Riferimenti
1. Catassi, C.; Verdu, E. et al. Coeliac disease. Lancet 2022, 399, 2413–2426.
2. Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia. 2021, pubblicata ad aprile 2023 dal Ministero della Salute.
3. Husby, S.; Koletzko, S.; Korponay-Szabó, et al. European Society Paediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition Guidelines for Diagnosing Coeliac Disease 2020. J. Parenter. Enter. Nutr. 2020, 70, 141–156.
4. Laurikka P., Kivela L. et al. Review article: Systemic consequences of coeliac disease. Aliment. Pharmacol. Ther. 2022;56:S64–S72.