Logo Dr.Schaer: e se fosse celiachia?

Benvenuto/a!
Questo sito è dedicato ai medici. Qual è la tua professione?

Logo Dr.Schaer: e se fosse celiachia?

Benvenuto/a!
Questo tool è dedicato ai medici. Qual è la tua professione?

Social Media e dieta senza glutine: come affrontare la disinformazione?

I social media stanno diventando la forma più utilizzata per reperire informazioni di ogni tipo, anche quando si parla di malattia celiaca. Ma come fare a distinguere le informazioni affidabili da quelle più inesatte e fuorvianti? Anche per questo, stanno aumentando piattaforme online e canali totalmente dedicate all’awareness per la celiachia, così come succede anche per altre patologia.

Se a livello sociale queste iniziative sono sicuramente lodevoli, a livello scientifico alcuni autori hanno cercato di misturare quantitativamente l’impatto dei programmi di informazione e sensibilizzazione sui pazienti celiaci.

Come misurare quanto è importante una campagna di informazione?

Vázquez-Polo  et al. dopo aver ideato un  programma di educazione alimentare creato in collaborazione da nutrizionisti, tecnologi alimentari e farmacisti, focalizzato sulla diffusione di informazioni scientifiche (nella forma di infografiche e video brevi quotidiani pubblicati su una pagina Instagram) sulla celiachia e sulla dieta senza glutine hanno voluto verificare come cambiasse la consapevolezza, sulle tematiche affrontate, di pazienti e caregiver.  Con questo scopo, ad un panel di utenti è stato somministrato lo stesso questionario pre e post la campagna di informazione della durata di 6 settimane.

Cosa dicono i risultati dello studio?

I risultati di questa ricerca hanno rivelato che il programma di educazione alimentare ha portato ad un miglioramento generale della conoscenza dei pazienti celiaci e dei caregiver sulla malattia. Tanto che, più dell’80% dei partecipanti ha ritenuto che programmi educativi come questo siano essenziali per migliorare la gestione quotidiana della celiachia.

Un dato interessante? È salita di 12 punti la percentuale di persone a conoscenza del fatto che anche i medicinali devono riportare se contengono glutine sull’etichettatura.  (Figura 1)

Figura 1: Istogramma che mostra la percentuale dei partecipanti che erano informati su come sono etichettati i prodotti medicinali contenenti glutine, prima e dopo lo studio. La differenza tra queste percentuali è statisticamente significativa (p < 0.05; Wilcoxon test).

Visto il successo di queste iniziative educative, hai mai pensato di segnalare ai tuoi pazienti alcune pagine sui social-media?

Vázquez-Polo M., Navarro V., Larretxi I., Perez-Junkera G., Lasa A., Miranda J., & Churruca I. Effectiveness of a nutrition education programme for individuals with celiac disease and their supporters through social media (GLUTLEARN project). Computers in biology and medicine. 2024;184:109505. Published 2024 Dec 2.